C’è sensazione più gradevole d’infilarsi, in pieno inverno, in un letto già caldo? Lo sanno bene i felici possessori di uno scaldasonno, le cui notti sono sempre accompagnate dal tepore di questo compagno di dormite. Ma come funziona e quali sono le caratteristiche della termocoperta?
Scaldasonno: un po’ di storia
Create come aiuto medico, le termocoperte sono state inventate intorno ai primi del 1900 per aiutare i malati di tubercolosi, e poi il loro utilizzo è uscito dal campo curativo per entrare nella vita di tutti i giorni. Usata anche come supporto e per migliorare le difficili condizioni di vita dei militari americani durante la seconda guerra mondiale, dagli anni ’50 ha iniziato piano piano a diventare l’indispensabile presenza in tanti letti, sostituendo i classici scaldini a carbone, caldi ma rischiosi, che in tanti usavano fino a quel momento.
Scaldasonno: come funziona?
Per garantire un letto della giusta temperatura e allontanare la fastidiosa umidità che spesso ristagna tra le coperte, è possibile fare affidamento sui vari componenti della famiglia delle coperte elettriche. C’è da distinguere innanzitutto tra lo scaldasonno vero e proprio, che si sistema tra lenzuolo e materasso e coperta elettrica che invece va a sostituire il piumone. In ogni caso la realizzazione è la medesima: sono coperte costituite da più strati che ospitano al loro interno un filo elettrico detto resistore, che funziona per effetto joule (in parole povere un conduttore, cioè il filo, viene attraversato da una corrente elettrica e poi disperde energia sotto forma di calore, in maniera maggiore o minore in base all’elettricità messa in gioco), collegato ad una spina attraverso un cavo elettrico. La spina va ovviamente inserita in una presa e la potenza sprigionata va dai 50-60 Watt fino ai 150 delle versioni express.
Ci sono poi caratteristiche che variano a seconda delle varie marche produttrici. Innanzitutto il materiale di base che in genere è misto lana-merino, e poi le dimensioni: ovviamente esistono tipologie adatte ai letti matrimoniali e tipologie per letti singoli. Ci sono tipologie che offrono la possibilità di scegliere differenti temperature, con spegnimento automatico una volta raggiunta quella giusta. Grazie al comando presente, è possibile ad esempio programmarne l’accensione se si è fuori casa, per trovare il letto caldo una volta rientrati. Le tempistiche per il raggiungimento della temperatura giusta va dai 10 minuti dei modelli più potenti ai 25-30 minuti dei modelli standard.
Manutenzione e avvertenze sull’uso dello scaldasonno
I moderni scaldasonno possono essere lavati tutti in lavatrice, se sono in poliestere, o a mano se sono in lana, con una temperatura intorno ai 40°, mentre fino a qualche anno fa andavano puliti con l’aiuto di uno strofinaccio umido. La considerazione più importante da fare poi riguarda la sicurezza: molti modelli hanno sistemi in grado di spegnersi automaticamente quando la temperatura diventa troppo elevata. Bisogna però fare attenzione a non usarlo nel letto di bambini che hanno meno di tre anni, né ad esempio per scaldare animali.
Insomma, lo scaldasonno è uno strumento in grado di regalarci notti calde e sicure, e che con poca manutenzione può accompagnare per anni i nostri sonni e renderli decisamente più confortevoli.